La terza decina.
Sto vivendo l’attesa dei miei trent’anni con grande entusiasmo miscelato ad una grande ansia.
Non so davvero cosa aspettarmi, la vita finora mi ha insegnato che tutto quello che si può programmare viene modificato dalle contingenze e dalla realtà e tutto quello che avevo in mente di me stessa e per me stessa è cambiato drasticamente nel tempo; ma va bene così.
Questa terza decina mi spaventa un po’.
È il primo giro di boa, ma nell’anima mi sento molto indietro.
Sarà la crisi economica e sociale, sarà la mia crisi personale, sarà che viviamo in un mondo di incertezza che rende la mia generazione insicura.
Sento di star vivendo una fortissima duplice emozione.
Mi sento vecchia, perché guardando indietro e osservando il mio trascorso personale, sento di aver sprecato molto tempo e fondamentalmente i compleanni ci ricordano questo: il tempo che passa e che se ne va.
Mi sento giovane, perché effettivamente ho ancora molto da imparare, se riesco ad impiegare bene il tempo.
L’elemento base di questa ricetta, in entrambe le varianti, è il tempo, così scontato e così importante.
Tra tutti i buoni propositi che posso pensare per questa decina che andrò a spegnere, l’unico veramente fondamentale è quello di impegnarmi affinché ogni attimo sia per me importante, senza farmi trascinare dalle insensatezze e le cazzate.
Assaporare i momenti per quello che sono e vivere le persone che amo per quelle che sono.
Questo, magari, significa crescere.