Ho scoperto recentemente Penny Dreadful, serie tv di genere horror/gotico, a mio avviso, eccezionale, ambientata nell’Inghilterra del XIX secolo.
Elenco qui alcuni motivi per appassionarsi allo show.
- L’essenza pura del genere horror/gotico
Ci ritroviamo nella Londra di fine ‘800 proiettati nelle vite dei maggiori protagonisti dei romanzi horror.
La letteratura inglese horror che prende forma, occhi e voce.
A chi piace davvero il genere, si stupirà di una così profonda analisi del genere e non potrà staccarsi dallo schermo. - Violenza cruda vs Delicatezza affascinante
Una storia horror non può non avere tratti demoniaci, spaventosi e raccapriccianti.
La serie tv ne è completamente pregna, ovviamente.
Tutte le vicende cardine nascono dal dolore che comporta sangue e violenza, malgrado la crudezza delle immagini: gente sgozzata, sangue ovunque e nudità integrale, sia maschile che femminile, tutto è abbracciato da dialoghi sofisticati, profondi e affascinanti, che mantengono alta l’attenzione con una delicatezza disarmante; per non parlare dell’eleganza dei costumi e delle scenografie, che contribuiscono a dipingere perfettamente un quadro esatto di una Londra Vittoriana decadente.
La minuziosità dei dettagli è straordinaria. - Caratterizzazione profonda dei protagonisti
Ovviamente non mi dilungo sull’abilità attoriale del gruppo che è sublime e intensa.
Ogni ruolo è giocato in maniera decisa e coerente.
Ogni personaggio si incolla, a livello empatico, allo spettatore e lo spettatore non può fare altro che affezionarsi a tutti i personaggi, buoni e cattivi, amandoli e odiandoli in egual misura, vive con loro e soffre con loro, seguendoli avidamente nelle loro esperienze paranormali e non. - Il dolore
Ogni storia che si analizza riflette una sofferenza intensa: la morte, la rassegnazione, la solitudine, l’abnegazione di sè.
Ci sentiamo così vicini ai personaggi perché tutti provano un profondo intenso dolore comune in diverse sfaccettature, ognuno soffre e tenta di modificare la propria sorte andando contro quel dolore. Non è forse il modus vivendi di tutti i tormentati? E chi ha il coraggio di non definirsi tormentato? - Accettazione di sè
Il leiv motiv della serie tv è la consapevolezza che ognuno di noi nasconde un mostro dentro di sè che provoca sofferenza interna ed esterna.
Il paranormale è il fulcro della serie, già detto, ma credo che l’idea che si vuole trasmettere vada oltre il paranormale, il fondamentale filo rosso di tutte le stagioni è la ricerca costante e continua di sè stessi, con conseguente accettazione.
Dare un nome e portare in vita il demonio che abbiamo dentro e riconoscerlo per quello che è, combatterlo e alla fine, accettarlo, tentando di vivere al meglio delle capacità. - La Poesia
Wordsworth, Blake, Keats, Tennyson, Clare. Citazioni su citazioni su citazioni. Per chi ama la poesia sarà davvero una delizia riscoprirla attraverso le voci dei protagonisti. - Vanessa Ives
Senza spoiler, dato che si capisce immediatamente, Vanessa Ives è il personaggio chiave della vicenda, interpretata da una straordinaria Eva Green*.
La donna è tanto tormentata, condannata, vulnerabile e fragile, quanto forte, speciale e coraggiosa. Un personaggio complesso e commovente, amica, amante, figlia, sorella riesce a mantenere in piedi tutti gli altri, finché anche lei non crolla e allora servirà la buona volontà e l’impegno di tutti per aiutarla.
E con i versi di Tennyson vi consiglio vivamente questa serietv.
E che questo settembre inizi bene.
“[…]Beat, happy stars, timing with things below,
Beat with my heart more blest than heart can tell,
Blest, but for some dark undercurrent woe
That seems to draw – but it shall not be so:
Let all be well, be well. ”
È nella mia wishlist 😁 credo proprio che la vedrò!
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È assolutamente da vedere! 👍
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Amo Penny Dreadful! (E amo Eva Green😂😍)
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Anche io Lea! ^_^
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Bella serie. La seconda in particolare.
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L’ho amata tanto, ma devo ammettere che anche secondo me la seconda è la migliore. 🙂
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La prima è bella. La seconda top. La terza non male, ma dopo un po’ mi ha stancato (anche se la parte nel manicomio era buona).
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Stessa impressione!!
(+ manicomio, – far west)
Purtroppo, da inguaribile romantica, ero consapevole della tragedia finale, ma speravo che si potesse trovare una scappatoia.
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Il far west era un po’ tirato… ma vabbeh, dovevano mettere dentro il background dell’uomo-lupo.
Ma il meglio, la serie, lo dava nella nebbia di Londra (non so perché, ma i vampiri non mi hanno affascinato stavolta, meglio la Bathory della seconda con le streghe)
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