Ok.
È giunto il momento di lasciare da parte la Me-Romantica e tirare fuori la Me-Stronza.
Perché la stronzaggine c’è sempre, annidata da qualche parte, pronta a venire fuori.
Siccome la rubrica “palestra” (se così si può chiamare) è stato un fallimento totale, data la mia scarsa attitudine per qualsiasi tipo di attività sportiva, ho deciso che settimanalmente (se riesco, perché la mia assiduità è molto labile e incostante) pubblicherò LA LISTA DEL DISAGIO E DELL’ODIO, cioè una lista in cui mi accanisco contro tutto ciò che io non sopporto e non tollero, e, devo ammettere, c’è tanto da dire.
Quindi bando alle ciance che l’intolleranza sia con me e con voi.
Non sopporto:
- La gentucola, cioè quella fetta (che purtroppo è tanto grossa) di popolazione che pensa di capire tutto e invece non capisce un cazzo e soprattutto pensa che tu non capisci un cazzo. Queste persone, che rispecchiano l’arroganza dell’ignoranza, le spedirei a marcire tutte insieme su Marte.
- I pipponi o i Wall of text (come li chiama un mio amico).
Sproloqui senza senso, non richiesti o richiesti.
Tutti abbiamo poco tempo da perdere, figuratevi se perdo più del tempo necessario a leggere o sentire/ascoltare le paturnie mentali della gente, a meno che, ovviamente, non provengano da persone a me care. - Commessi/e, cassieri/e, operatori/trici di sportello, baristi/e che manco salutano. Insomma, la gente che sta al pubblico e che è visibilmente incazzata o infastidita.
Capisco che la vita è amara, capisco che stare al pubblico non è facile, ma porcoggiuda almeno un sorriso, uno sguardo! Che è ‘st’acidume?! - Essere in ritardo. Mi provoca uno stato di ansia simile all’ansia che si può provare durante un’apocalisse: ingestibile e insopportabile.
- I piccioni. Mi disgustano. Li aborro.