L’infelicità è una scelta, proprio come la felicità.

La frase che mi ha illuminato è questa:
Succedono cose davvero terribili. L’esistenza e la vita spezzano continuamente le persone in tutti i cazzo di modi possibili e immaginabili. –David Foster Wallace-

È terribilmente vero, però perché pensare alle esperienze che spezzano?Perché lasciarsi spezzare?

Spezziamoci ok. È lecito. Come è lecito aggiustarsi.

Ecco.
Pensare invece alle esperienze che tengono insieme? Quelle che sono elastiche e ti tendono la mano? Quelle che ti curano? Quelle che ti aiutano a rimettere i pezzi insieme?

La vita è fatta di scelte e se ti fai trascinare, abbattere, spezzare dal loro peso, è finita.
Piuttosto, lasciamoci spezzare BENE; è difficile guardare avanti a testa alta, senza paura, ma proviamoci, con la consapevolezza che tutto prima o poi finisce ed è meglio finire con una bella festa e i fuochi d’artificio, piuttosto che deprimendosi e nutrendo il morbo della repressione, è inutile lasciarsi spingere sempre più in basso. Parafrasando il mio Chuck preferito (Palahniuk) la nostra presunta debolezza è la forza degli altri e mi rifiuto che questa idea prenda il sopravvento.
Si può anche lasciarglielo credere, ma a condizione che la nostra felicità non venga intaccata.

Oggi, la penso così. Oggi sto bene e mi sento libera. Domani chi lo sa.
La mia cura è l’ottimismo di quel piccolo sabato (cit) che è il mercoledì.

Buona giornata!