Quando ero bambina a scuola, il giorno di San Valentino i miei compagni recitavano una filastrocca oscena, che mi buttava addosso sempre una gran tristezza.
La filastrocca, più o meno dal poco che ricordo, recitava così:
San Valentino, la festa di ogni cretino
che crede di essere amato e invece è stato solo fregato.
Quel cinismo mi riempiva di un’angoscia densa e nera, perché sotto sotto ero (e sono) di spirito romantico e positivo.
Non accettavo una cosa del genere, mi rifiutavo di pensare che l’Amore fosse qualcosa di negativo e doloroso e quindi mi chiudevo in una specie di autismo ogni volta che qualcuno provava a intonare quella cosa o parlava di San Valentino.
Ora da “grande” (si fa per dire) ho imparato che l’Amore si dipinge di tanti colori, anche freddi e infelici e credo che non esistano né cretini né fregati. Esistono sì, gli amori duri, i cuori spezzati;le lacrime;i cassetti chiusi, incendiati e lasciati lì a bruciare, ma non mi rassegno all’idea che l’Amore riempia il cuore di una felicità disarmante.
Perché la sensazione di sentirsi amati e di amare, a prescindere dai rapporti di coppia, va preservata come fosse il Santo Graal, non soltanto oggi ma tutti i giorni. Questo è, per me, San Valentino, la consapevolezza che si raggiunga un bene comune attraverso una gioia che parte dal profondo dell’anima.
Tutti percepiscono il bisogno di sentirsi felici, e la felicità dipende molto dall’essere innamorati e dal sentirsi amati. Le giornate sarebbero migliori se le persone abbandonassero un po’ di cinismo e si aprissero un po’ di più, anche agli errori, al perdono e alla semplice gentilezza.
Da inguaribile romantica vedo nell’amore una specie di cura, e vanno bene anche quegli amori infedeli, ossessionati, deboli, drogati, corrosivi, basta che non diventino marci, perché il marcio, purtroppo, conduce all’odio.
P.S. Su Facebook, oltre al delirio cuori-amori-fiori-tantecosebelle VS sanvalentinodemecoglioni-abbassoilconsumismo-magnateliteibaciperugggina; ho letto una frase che mi ha fatto pensare perché si focalizzava sul fatto che è difficile riuscire ad ammettere di amare qualcuno.
E abbandono questa giornata con un dubbio: perché dobbiamo rifugiarci costantemente nella paura?
Profondissime riflessioni. Porto con me due tue frasi:
– Le giornate sarebbero migliori se le persone abbandonassero un po’ di cinismo e si aprissero un po’ di più, anche agli errori, al perdono e alla semplice gentilezza.
– perché dobbiamo rifugiarci costantemente nella paura?
Grazie per lo spunto …
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Grazie a te che mi leggi!! Un abbraccio! 🙂
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