E c’è l’orario i binari gli occhi i sorrisi le persone i regali inaspettati le voci la stazione a diverse ore altri occhi verdi e spaesati che ci vorrei affogare dentro e il taxi la spesa la voglia di restare gli abbracci la gioia di avervi accanto i sorrisi altri orari da rispettare le lacrime dentro e la chiesa e baffi che mi riconoscono le braccia le dita giunte e intrecciate il “come va” di cortesia l’andarsene i binari attenti al vino che si rompe la via verso casa troppo affollata e lontana e buia casa e i fiori la pelle i profumi e baci altri occhi le mie persone e tu che vorresti farti piccolo nella tua immensità che arrossisci senza motivo e so che un po’ ti mancano i tuoi amici ma sei coraggioso e ti diverti il tartufo il vino l’aiuto la tavola le risate e il fumo e mangiare e bere ridere ancora tutto il tempo tempo minuti e secondi che non passano mai meno tre due uno
DUEMILAQUATTORDICI
è già un nuovo anno e in quel momento ho tutto quello di cui ho bisogno auguri abbracci e mani camminare fuochi e colori nel cielo che si vedono a malapena i 95 e Roma più puttana del solito bellissima fredda e piena di gente ma quanti sampietrini ha quanto è grande e lontana da tutto aspettare e tornare sperando che quel conto alla rovescia sia soltanto un buon inizio e salutare qualcosa che rimarrà come una ferita che brucia e non si chiude facilmente dormire per svegliarsi troppo presto e continuare a camminare come pellegrini senza smettere di sorridere perché è tutto nuovo e ora sto così bene con voi ci dirigiamo senza meta nel nuovo giorno stare bene salutare tornare mi mancate già tutto il mio amore tutto è per voi
Buon inizio